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mercoledì 28 novembre 2012

ALIMENTI CONTENTI NANOPARTICELLE DI METALLI



or ora alle 10:40

Pane Panem :  Ferro, Nichel, Cobalto, Alluminio, Piombo, Bismuto.

Cornetto Sanson (cialda):  Ferro, Cromo, e Nichel (Acciaio).

Biscotto Marachella Sanson :  Silicio, Ferro.

Omogeneizzato Manzo Plasmon :  Silicio, Alluminio.

Omogeneizzato Vitello e Prosciutto Plasmon :  Ferro, Solfato di Bario, Stronzio, Ferro-Cromo, Titanio.

Cacao in polvere Lindt :  Ferro, Cromo, Nichel.

Tortellini Fini :  Ferro, Cromo.

Hamburger McDonald's :  Argento.

Mozzarella Granarolo : Ferro, Cromo, Nichel.

Chewing gum Daygum Microtech :  Silicio (cioè vetro).

Integratore Formula 1(pasto sostitutivo) Herbalife :  Ferro, Titanio.

Integratore Formula 2 Herbalife :  Ferro, Cromo.

Pandoro Motta :  Alluminio, Argento.

Salatini Tiny Rold Gold (USA) :  Ferro, Cromo, Nichel, Alluminio.

Biscotti Offelle Bistefani :  Osmio, Ferro, Zinco, Zirconio, Silicio-Titanio.

Biscotti Galletti Barilla :  Titanio, Ferro, Tungsteno.

Macine Barilla :  Titanio

Granetti Barilla :  Ferro, Cromo.

Nastrine Barilla :  Ferro.

Bauletto Coop :  Ferro, Cromo.

Plum cacke allo yogurt Giorletto Biscotti :  Ferro, Cromo.

Ringo Pavesi :  Ferro, Cromo, Silicio, Alluminio, Titanio.

Pane carasau (I Granal di Qui Sardegna) :  Ferro, Cromo.

Pane ciabatta Esselunga :  Piombo, Bismuto, Alluminio.

Pane morbido a fette Barilla :  Piombo, Bismuto, Alluminio.

Paneangeli Cameo :  Alluminio, Silicio.



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Topinambur: proprietà e ricette


or ora alle 10:25

Topinambur (helianthus tuberosus)
Originario del Nord America, fa parte della famiglia delle compositae, era coltivato dagli Indiani d’America, venne poi importato in Europa per scopi alimentari, si diffuse molto rapidamente tanto da diventare una pianta infestante. Si adatta a varie temperature e a vari tipi di terreno, molto diffuso lungo i corsi d’acqua.
È chiamato anche carciofo di Gerusalemme, girasole del Canada, tartufo di canna, patata del Canada, pera di terra, papavero delle siepi, etc.
Pianta perenne provvista di una radice a tubero molto bitorzoluta, foglie pelose di un bel verde intenso e fiori simili a piccoli girasoli, di un bel colore giallo. È presente in tutto il territorio italiano.

Il topinambur è una delle fonti migliori di Inulina, un polisaccaride che il nostro organismo metabolizza in modo diverso rispetto agli altri zuccheri, senza cioè pesare sul lavoro del pancreas, questa particolarità lo rende molto adatto ai diabetici ed agli obesi.

L’inulina è nutrimento per i batteri del nostro intestino, stimola inoltre la crescita del bifidobatterio che è essenziale per mantenere l’equilibrio della flora intestinale, aiuta a ridurre il colesterolo ematico e ci fornisce alcune vitamine del gruppo B. 
L’inulina rinforza anche il sistema di complemento che fa parte dell’immunitario, questo sistema di complemento rinforza i meccanismi di difesa contro l’aggressione di virus e batteri.  
Il topinambur contiene inoltre vitamine A e C, più minerali come potassio , magnesio, ferro, fosforo e mucillagini che lo rendono adatto a chi ha problemi di stitichezza o per chi soffre di cattiva digestione.
Veniva chiamato anche lo spinacio del povero, la presenza di vitamine, sali minerali e aminoacidi come l’arginina ne fanno un ottimo alimento per chi ha problemi di astenia, di anemia, di stress o per le persone anziane.
Contrasta la ritenzione idrica.
Il topinambur favorisce anche la secrezione lattea.
Le foglie ed i tuberi erano e sono usati anche come alimentazione per il bestiame.
L’odore dei fiori è sgradito agli insetti.
Il topinambur è di facilissima coltivazione,potreste anche piantarlo in un vaso sul balcone…. 
 
Come sceglierli:
I tuberi devono essere sodi e con la pellicina esterna liscia. Sono da evitare i tuberi che cominciano a germogliare. 
Conservare i tuberi in sacchetti di carta nel frigorifero, oppure in un luogo fresco e buio.
Se li avete nell’orto raccoglieteli man mano che vi servono.
I tuberi si raccolgono in autunno-inverno.
Possono essere cucinati come le patate, fritti, grattugiati, gratinati, etc. oppure potete consumarli crudi dopo averli spazzolati per bene (non andrebbero pelati) anche in un semplice pinzimonio.
In Piemonte accompagnano sempre la bagna-cauda… 
Il sapore ricorda vagamente quello del carciofo.

Teglia di verdure
Ingredienti: 4-5 topinanbur, un porro o cipolla, due patate, due zucchine, olio, sale, pepe, prezzemolo, aglio, sesamo o anacardi tritati
Lavate bene i topinambur e tagliateli a dadi, stessa cosa per patate e zucchine.
Mettete un poco di olio in una padella, fatevi rosolare la cipolla od il porro, insieme all’aglio, unite del prezzemolo e le patate a dadi, lasciate andare per 5 minuti, aggiungendo poco brodo vegetale se asciuga troppo.
Aggiungete le restanti verdure, sale, pepe e continuate a cuocere per circa 20 minuti, fino a quando tutte le verdure saranno cotte. 
A fine cottura aggiungete o del sesamo tostato o degli anacardi tritati e servite caldo
N.B.  durante la cottura delle verdure aggiungete del brodo vegetale, poco per volta,le verdure non devono lessare ma stufare….

Insalata di topinambur
Grattuggiare del topinambur, condire con olio extravergine di oliva, una cipollina tritata, aceto di umeboshi o succo di limone o aceto di mele, cerfoglio e prezzemolo. 
Lasciate marinare per mezz’ora, aggiustate di sale e pepe e servite. 
Buono anche con l’aggiunta di olive.

Risotto al topinambur
Ingredienti: 350 g di topinambur, 100g di riso, olio, cipolla, prezzemolo
Far appassire in un tegame la cipolla, unire il topinambur ben lavato e tagliato a cubetti, lasciar rosolare qualche minuto poi aggiungere il riso. 
Portare a cottura come per un normale risotto, aggiustare di sale e pepe e servire con una spruzzata di prezzemolo ed abbondante parmigiano…
Se volete un risotto lussurioso, mantecate con taleggio.

Zuppetta di topinambur e cereali
Ingredienti: 4-5 topinambur, 2 patate, olio, brodo vegetale, sale, pepe, farro, orzo etc.
Pulite i topinambur e tagliateli a fette, stessa cosa per le patate. In un tegame mettete poco olio extravergine di oliva, aggiungete i tuberi e fateli cuocere aggiungendo acqua calda, sale e pepe. 
Quando vedete che cominciano a spappolarsi spegnete. 
Frullate il tutto ed aggiungete circa mezzo litro di brodo vegetale. 
Portate ad ebollizione e cuocetevi una bella manciata di farro o di orzo, o altro cerale a vostra scelta, se vi pare troppo denso aggiungete brodo. 
Servite bello caldo con olio extravergine di oliva, pepe e prezzemolo, se vi piace anche un pizzico di peperoncino.

Purea al topinambur
Procedete come per un normale purè, in questo caso il topinambur va lessato e sbucciato, potete insaporirlo con un poco di rosmarino….
Buon appetito 

Impacco per mani e piedi screpolati
Lessare dei topinambur, passarli al setaccio ed impastarli con alcune cucchiaiate di olio di jojoba o altro olio, fare un impacco per circa mezz’ora, sciacquare con acqua tiepida.

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martedì 27 novembre 2012


Secondo me il nostro compito verso la persona malata non è quello di portargli conforto sottolineando la sua situazione precaria e l’impossibilità di fare qualcosa da parte nostra e da parte sua ma al contrario di spronarlo chiedendogli cosa ha intenzione di fare, quali sono i suoi progetti per il futuro, sì perchè è solo in questo modo che la persona può percepire da noi fiducia nella sua possibilità di guarigione.

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Quando una persona cara si ammala di cancro è sempre difficile incontrarla ed è sempre difficile parlarle, difficile trovare le parole giuste non si sà cosa dire ci si sente completamente impotenti. Ebbene io credo che questo la dica lunga su come vediamo la vita e come vediamo la malattia, difficilmente ci passa per la mente che quella persona possa trarre giovamento dalla malattia e difficilmente riusciamo a vedere la possibilità di guarigione per questa persona. Per questo ci ritroviamo completamente spiazzati e non sappiamo come intavolare un discorso. In genere il discorso passa velocemente a un resoconto delle cure che la persona sta seguendo e sugli ultimi esami svolti, il discorso poi è spesso farcito di parole del tipo “purtroppo” “non si può fare nulla” ” mi dispiace” “speriamo in bene” etc. Secondo me il nostro compito verso la persona malata non è quello di portargli conforto sottolineando la sua situazione precaria e l’impossibilità di fare qualcosa da parte nostra e da parte sua ma al contrario di spronarlo chiedendogli cosa ha intenzione di fare, quali sono i suoi progetti per il futuro, sì perchè è solo in questo modo che la persona può percepire da noi fiducia nella sua possibilità di guarigione. Credo che sia controproducente dire parole come “poverino” “che sfortuna” etc. la malattia non è una sfortuna e non è qualcosa da commiserare, la malattia è una possibilità che arriva nel momento in cui una persona è pronta per affrontarla, fa parte del suo percorso di crescita, chi siamo noi per dire poverino? Chi siamo noi per sminuire così il suo percorso? Il malato non ha bisogno della nostra pietà e noi non siamo poco umani se non gliela diamo, lui sta affrontando il suo personalissimo percorso a ha tutte le carte in regola per oltrepassare il problema: non è poverino… Per quel che riguarda i consigli non tutti sono pronti ad accettarli, se un malato non è convinto che mangiare davvero sano possa fare la differenza è inutile insistere, le sue scelte per essere efficaci devono essere prese in piena responsabilità e convinzione, se non vuole seguire i consigli, è brutto dirlo, ma è la sua vita e come tale lui ha diritto di viverla esattamente come vuole, non saranno le nostre costrizioni che lo aiuteranno: l’unica persona che lo può davvero aiutare è lui stesso e fino a quando non deciderà di farlo costringerlo dall’esterno non potrà portare a buoni frutti. Ogni persona percorre il suo percorso, e, per assurdo, per certe persone forse è più positivo arrivare alla morte piuttosto che alla guarigione… Il mistero della vita è imperscrutabile e a volte è quasi impossibile comprenderne le dinamiche che vanno al di là della nostra logica e della nostra visione ristretta del mondo!


or ora alle 20:48



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lunedì 26 novembre 2012

10 ragioni per eliminare latte e formaggi


or ora alle 21:38 


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1. Il prodotti caseari distruggono le ossa.
I paesi del mondo in cui si beve più latte hanno PIU’ osteoporosi e fratture del bacino. Di pari passo con l’aumento del consumo di latte/latticini e di calcio aumentano anche i fattori di rischio per l’osteoporosi e le fratture ossee. Gli alti livelli di sodio e proteine animali procurano all’organismo acidosi metabolica (in pratica il sangue diventa acido). Per compensare questo, l’organismo estrae i minerali dalle ossa (tra cui il calcio, appunto) – per sfruttare il loro grande effetto alcalinizzante – e poi li elimina nell’urina. In sintesi: più latte e latticini si assumono, più si hanno perdite ossee.

2. Ci sono eccellenti fonti vegetali di calcio che non provocano acidosi metabolica;
anzi, sono alcalinizzanti e aiutano la salute delle ossa. I broccoli, il cavolo, gli altri ortaggi a foglia verde, i semi di sesamo, il tahini, il tofu con aggiunta di calcio e i latti vegetali e succhi di frutta fortificati hanno quantità adeguate di calcio che soddisfano il fabbisogno giornaliero.

3. Il fattore in assoluto più importante per la salute delle ossa è il movimento.
Per aumentare e mantenere la densità ossea, è necessario porre sotto tensione le ossa regolarmente. Per aumentare la massa e prevenire l’osteoporosi introducete allenamenti di resistenza e qualche attività come il camminare o lo jogging. Questo fattore è di gran lunga più importante di qualsiasi componente nutrizionale.

4. La caseina – la principale proteina del latte – provoca dipendenza psicologica.
Avete notato che più formaggio si mangia, più se ne desidera? Nel cervello, quando si beve latte o si mangiano formaggi, si formano le casomorfine. Si tratta di sostanze simil-oppiacee che producono euforia, e fanno sentire il bisogno di ingerire altro latte/formaggi. L’unico modo per interrompere questo ciclo di dipendenza è smettere completamente.

5. La caseina è un potente cancerogeno.
Il dott T. Colin Campbell, autore di The China Study, in decenni di ricerche ha scoperto che la caseina è un potente promotore del cancro.

6. I prodotti caseari producono alti livelli di grassi saturi e colesterolo, note cause l’aterosclerosi.
Questa conduce alla cardiopatia.

7. Anche la vitamina D ha un importante ruolo nella salute delle ossa.
Indipendentemente dalla quantità di calcio che si consuma, per assorbirlo serve la vitamina D. Inoltre, il 70-97% della popolazione ha livelli di vitamina D insufficienti o carenti. Domandate al vostro medico un esame della 25-idrossivitamina D, e se il livello risulta essere al di sotto di 35-50 ng/mL, aggiungete una dose giornaliera di luce solare (basta qualche minuto nelle ore centrali della giornata senza filtri solari). Se questo non migliora i vostri livelli di vitamina D, c’è bisogno di un integratore.

8. Noi siamo l’unica specie che beve le secrezioni della lattazione di un’altra specie
NONCHE’ l’unica specie che continua a bere latte dopo lo svezzamento.

9. Oltre ad essere in sé poco salutari e a favorire malattie,
i prodotti caseari sono pieni di pesticidi, antibiotici, ormoni (anche se provenienti da allevamento biologico), steroidi, metalli pesanti e altre tossine somministrate ai bovini per aumentare la produzione di latte.

10. Il 70% della popolazione mondiale è intollerante al lattosio.
Il fatto che la maggior parte degli esseri umani reagisca con dolorosi sintomi gastrointestinali al consumo di prodotti caseari, dimostra che l’organismo umano non è fatto per il consumo di latte e latticini. Attualmente medici e dietisti spingono per l’uso dell’enzima lattasi e di altri medicinali che alleviano i sintomi per assicurare “adeguata” assunzione di prodotti caseari. Ma se dobbiamo forzare il nostro corpo ad accettare qualcosa che non vuole, non è forse segno che c’è qualcosa di sbagliato?


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Energia = Ciclo di Krebs! Cos’è e perchè è così importante


Energia = Ciclo di Krebs
or ora alle 10:45


Capire da dove e come arriva l’energia è fondamentale per tutti quelli che fanno attività fisica, per i malati, per i ragazzi in crescita ecc. ecc. 
Quindi è importante capire come funziona il ciclo di Krebs.
Il ciclo di Krebs è un processo biochimico fondamentale che trasforma gli acidi in energia, anche e soprattutto l’acido lattico, che se non trasformato va a depositarsi nei muscoli tra cellula e cellula, riducendo gradatamente la disponibilità del muscolo e creando fastidio fino ad arrivare al dolore.
Il ciclo di Krebs è localizzato, a livello cellulare, all’interno dei mitocondri, anche se alcuni degli enzimi che lo costituiscono sono citoplasmatici. 
La localizzazione mitocondriale è fondamentale per l’accoppiamento con la catena respiratoria, nella quale confluisce l’idrogeno prodotto dal ciclo di Krebs.
Gli enzimi sono otto ed ognuno ha una funzione specifica .
Il ciclo di Krebs rappresenta l’anello metabolico attraverso cui entrano nel metabolismo energetico i substrati alimentari ( protidi, glucidi, lipidi ). La sua funzione è quella di degradare le molecole per ottenere CO2 e soprattutto 4 coppie di atomi di idrogeno che entreranno poi nella catena di trasporto degli elettroni, per arrivare al capolinea, dove troveranno l’ossigeno molecolare che ridurranno ad H2O con produzione di energia sotto forma di ATP.
 
Dopo questo discorso un po’ complicatino , voi vi chiederete: 
Ma come si fa a ricondizionare il tutto per avere della sana e buona energia?
 
Una semplificazione della risposta, potrebbe essere di rivolgersi al proprio medico specialista, ma non tutti gli specialisti sono in grado di verificare se il vostro ciclo di Krebs è o non è in buone condizioni.
I sistemi di verifica tradizionali, prevedono varie tecniche piuttosto costose e poco pratiche.

Questo semplicissimo sistema di verifica, ci offre l’opportunità di verificare una delle funzioni fondamentali della nostra fisiologia di base: il ciclo di Krebs.
Conoscendo la condizione del ciclo di Krebs, ogni allenatore ed ogni atleta, sarà in grado di decidere il tipo ed il carico di lavoro da fare per evitare il sovrallenamento.
Sapremo anche in anticipo se un atleta, nel caso debba affrontare una competizione, quanto e come renderà e di conseguenza molte altre cose.
 
Le regole base per una buona funzione del ciclo di Krebs:
  1. Avere un intestino privo di parassiti e ricco di flora batterica
  2. Non avere micosi respiratorie
  3. Non avere occlusioni respiratorie
  4. Non avere infiammazioni
  5. Non avere forme virali che inficino nel sistema metabolico ( Papilloma virus )
  6. Tenere una dieta prevalentemente crudista per un’ arricchimento enzimatico
  7. Apporto nella dieta di micro e macro alimenti naturali
    Un saluto
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giovedì 22 novembre 2012

Come digerire meglio e stare in salute: il segreto mai rivelato!

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il segreto per digerire meglio e stare in salute

or ora alle 22:59


Tante persone digeriscono male e vorrebbero digerire meglio, tutti vogliono stare in salute
Per fare questo, per poter davvero digerire meglio e stare in salute esistono numerosi consigli relativi al tipo di alimentazione, alle giuste combinazioni etc. ma tutto ciò seppur molto importante non è tutto ciò che ci occorre per digerire meglio e stare in salute: esiste un altro punto essenziale, si tratta di qualcosa di talmente semplice per cui nessuno ne parla, si tratta di qualcosa di talmente potente che nessuno ci crede…

Ma andiamo per ordine, riporto qui sotto un estratto dal libro “Salute e benessere in armonia con le fasi della luna” di JohannaPaungger:

“Due cardiologi americani, Meyer Friedman e Ray Roseman, hanno osservato per un periodo di sei mesi un gruppo di consulenti fiscali. Avevano pregato i consulenti di tenere un diario del loro modo di nutrirsi, in quanto i due specialisti volevano sperimentare come l’alimentazione influisce sul cuore e sulla circolazione del sangue.
Con l’inizio del mese di aprile, il mese di lavoro più intenso per i fiscalisti negli Stati Uniti, è aumentato anche lo spettro del colesterolo presente nel sangue con valori superiori alla media, nonostante non fossero cambiate le abitudini alimentari! dopo la presentazione delle dichiarazioni dei redditi alla fine di aprile, con la conseguente diminuzione del lavoro, lo spettro del colesterolo è tornato ai valori normali; senza terapie, farmaci, o cambiamenti nell’alimentazione.
 Dunque che ruolo ha avuto l’alimentazione nell’aumento dello spettro del colesterolo?
 Negli anni ’70 nel corso di una ricerca sulla comparsa delle malattia cardiache, si è dato da mangiare ai conigli solo mangime contenente grassi. In tutti i gruppi di ricerca si sono avuti risultati più che analoghi; con un’eccezione: in un particolare gruppo i sintomi della malattia si sono verificati stranamente con una percentuale del 60% in meno. Nel corpo dei conigli non si è trovato nulla che giustificasse come il mangime venisse meglio assimilato.
Solo per caso si scoprì dopo un po di tempo che lo studente incaricato di dar loro da mangiare, ogni tanto prendeva in braccio i “suoi”  animali e li accarezzava con amore. Studi e successivi su altri animali hanno poi confermato il risultato.Dunque: come ha impedito lo studente le malattie cardiache?”
Ma soprattutto , vi chiederete, cosa c’entra tutto ciò con digerire meglio?
Continua Johanna Paungger:

” Con questi esempi vogliamo far ricordare quello che viviamo ogni giorno: ciò che avviene nella mente e nel cuore di quanti ne hanno parte, prima, durante e dopo la preparazione dei cibi e la loro consumazione, influisce sulla qualità e sui valori nutrizionali del cibo e quindi sul nostro corpo e lo stato di salute, tanto quanto, se non di più, le quantità, e gli ingredienti dei cibi nonchè il momento del pranzo.
I pensieri ed i sentimenti che si hanno quando si cucina, al momento del pranzo e quando si assimilano gli alimenti, sono determinanti più che l’utilità e il valore nutritivo, che il cibo ingerito porta con sè. Semplicemente così.

Il cibo migliore, il cibo più sano si trasforma in veleno nel corpo, in grasso inutile, in debolezza generale, se l’atmosfera nella quale viene preparato e consumato, è guastata d mancanza di amore nella preparazione, dalla paura di ingrassare, dallo stress in tutte le sue forme, e cosi via.<<Si ingrassi solo a guardarlo!>> – chi lo pensa, ha ragione: i suoi pensieri trasformano il cibo in grasso inutile”
Ecco quindi il segreto per digerire meglio e stare in salute: amare il cibo che stiamo ingerendo, amare il cibo che stiamo cucinando, rendere grazie per esso.
Questi semplici pensieri di amore trasformano letteralmente il cibo rendendolo molto più salutare e più digeribile!


Sembra incredibile, ma è proprio così… A questo punto proviamo a pensare al cibo industriale, confezionato, o al cibo che possiamo trovare in una mensa: pensate che sia stato prodotto provando sentimenti d’amore per quell’alimento? Oppure è stato prodotto con sentimenti d’amore solo per i soldi che avrebbe potuto far guadagnare?

Scrive ancora Johanna Paunger:

“<<Non posso controllare in che modo viene preparato il cibo alla mensa, al ristorante, nelle confezioni già pronte!>>. Si può controllare, basta controllare ogni giorno l’effetto che il cibo ha. 
come ci sentiamo dopo mangiato? sarà il buonsenso a decidere se la prossima volta non sia il caso di mangiare un panino imbottito con verdure fresche preparato in casa da mani amiche, piuttosto che un pranzo messo insieme sena amore o preparato dalle macchine. [...]
In tutte le azioni, non solo nel magiare e nel cucinare, il buon proposito è più importante della ragione calcolatrice. Mangiamo atmosfere, amore, pensieri e sentimenti. Con questo guariamo o ci indeboliamo. Fintanto che una persona bada all’esteriorità superficiale e non dà fiducia al proprio istinto, non troverà mai
  la differenza tra la minestra della nonna preparata con pomodori coltivati con amore e il cibo pronto riscaldato nel forno a microonde preparato con pomodori di serra trattati con anticrittogamici. ma la differenza c’è. Bisogna avere il coraggio di cogliere la differenza, senza andare in cerca di dimostrazioni. La dimostrazione si farà sentire, per molte persone troppo tardi.” 

Quindi come digerire meglio e stare in salute? Ponendo attenzione a ciò che mangiamo, amando ciò che mangiamo e ciò che cuciniamo, assicurandoci che chi ha preparato quell’alimento per noi, lo abbia fatto con amore, amore verso il cibo che preparava e amore verso colui che lo avrebbe mangiato.

E’ qualcosa di talmente semplice, e promette risultati così grandi che alla fine nessuno ci crede e nessuno si applica in tal senso seppur esistano numerosi studi che ne dimostrano l’efficacia. Nel prossimo articolo vi parlerò degli incredibili studi di un dottore giapponese…

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mercoledì 21 novembre 2012

Piccola guida al natale seconda parte: la scelta del pesce


scegliere il pesceLa vigilia di natale per tradizione si mangia il pesce ( ma perchè poi? Scopri perchè per la vigilia si mangia il pesce) vediamo come scegliere il pesce al meglio per tutelare la nostra salute.
I pesci con squame e pinne sono quelli da preferire sopra tutti gli altri: questo perchè i pesci con squame e pinne assorbono le tossine presenti nell’acqua  meno facilmente rispetto a quelli che non le hanno!
I molluschi andrebbero evitati sempre, sono i pesci che contengono la maggior quantità di tossine (mercurio, cadmio, diossina, pcb)
Se come recita il detto “Il pesce grosso mangia il pesce piccolo” e il pesce piccolo ha assorbito molto inquinamento allora anche il pesce grosso si riempirà di tossine e metalli pesanti tra cui il mercurio, quindi molta attenzione ai grandi predatori come tonni, pesce spada, anguilla spigola, storione etc. indipendentemente che essi siano provengano da allevamenti o siano stati pescati.
Le tossine nei grossi pesci come il salmone si accumulano per lo più nella pelle e nel grasso, per questo è consigliabile togliere la pelle e cuocere il pesce alla griglia in modo che buona parte del grasso si sciolga e se ne vada assieme al suo carico di tossine
Per quel che riguarda il salmone, pesce molto gettonato in Italia è bene sapere che il 90% proviene da allevamenti, il colore che varia dal rosa al rosso intenso dipende da quello che l’animale mangia, e nel caso di pesce d’allevamento si tratta di coloranti carotenoidi uniti a farina e olio di pesce… Quindi non lasciamoci ingannare dal colore per valutare se si tratta di pesce buono o meno.
Discorso a parte merita il surimi, una pasta di pesce apprezzata da molti simile alla polpa di granchio prodotta nelle zone asiatiche: è un qualcosa di davvero orribile, da evitare nel modo più assoluto, è spesso composto da avanzi di lavorazione, scarti industriali giapponesi, olii, grassi, aromi, e additivi chimici. 
In conclusione possiamo dire che la maggioranza del pesce che troviamo nel supermercato contiene una qualche sostanza nociva, è piuttosto difficile riuscire ad acquistare un pesce davvero sano.
Il consiglio è quello di evitare i peggiori come il tonno e i molluschi e utilizzare alcuni accorgimenti nel consumo degli altri, come non consumare la pelle e preferire una cottura alla griglia per fare in modo di depurare il più possibile l’alimento dalle tossine presenti per lo più nel suo grasso.

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Glutammato la sostanza naturale che fa male!?


glutammato monosodicoor ora alle 21:46


Come molti sanno il glutammato monosodico, additivo presente in numerosi alimenti (anche sotto diverse nomenclature) è al centro di uno violenta discussione, in quanto indicato come possibile causa di numerose malattia tra le quali anche il cancro.
Esistono tuttavia persone, studiosi che lo difendono dicendo che si tratta di una sostanza naturale contenuta in numerosi alimenti di cui il corpo necessita per funzionare.
E questo è vero.

Ma allora perchè tutti dicono che il glutammato fa male?

In questi casi è opportuno scavare un poco più a fondo e andare a vedere come può nascere una così importante contraddizione sulla quale le aziende alimentari fanno leva per continuare a mantenere la presenza dell’amato additivo negli alimenti, senza il quale sarebbero spesso e volentieri completamente insapori…
La spiegazione di questa apparente contraddizione è in realtà piuttosto semplice:
Il glutammato è contenuto in diversi alimenti come il parmigiano reggiano, la salsa di soia, e i pomodori maturi.
l’acido glutammico è uno dei più comuni neurotrasmettitori del cervello e un sistema di controllo mantiene il suo livello al di sotto di una certa soglia…
E fin qui il glutammato appare come una sostanza naturale del tutto legittima…
In realtà però c’è una grossa differenza tra il glutammato contenuto naturalmente negli alimenti e quello aggiunto dal’industria alimentare:
Il primo (quello naturalmente contenuto negli alimenti) è legato agli amminoacidi presenti nell’alimento e forma quindi un unico gruppo proteico complesso, il quale viene assorbito lungo il tratto gastro-intestinale molto lentamente per poi essere scomposto a piccole dosi nel fegato, piccole dosi che l’organismo è perfettamente in grado di gestire.
Il secondo invece (quello aggiunto dalle industrie alimentari) è inserito negli alimenti come amminoacido libero, questo comporta che nel momento in cui arriva nel tratto gastro intestinale viene assorbito così come è, già scomposto, e questo provoca innalzamenti anche di 20 volte del livello normale di glutammato nel sangue! La barriera emato-encefalica (che protegge il cervello) non è fatta per gestire concentrazioni così alte di glutammato, per il semplice motivo che in natura non  esistono!
Ecco che l’apparente contraddizione appare per quello che è veramente: un modo disperato per difendere un additivo che fa molto comodo all’industria alimentare ma che sempre più persone riconoscono come dannoso e fanno di tutto per evitarlo.
A questo proposito è bene sapere che il glutammato si può presentare anche sotto diverse nomenclature tra cui:
  • E621 
  • Estratto di lievito
  • Idrolizzato
  • Autolizzato
  • Acido glutammico
  • Oli e grassi vegetali idrogenati
  • Proteine idrogenate
  • Caseinati di sodio e di calcio
  • Lievito aggiunto
  • Glutammato monopotassico
Da evitare anche tutti i parenti stretti del glutammato monosodico:
  • Glutammico (E620)
  • Glutammato monopotassico (E622)
  • Diglutammato di calcio (E623)
  • Glutammato d’ammonio (E624)
  • Diglutammato di magnesio (E625)

Le informazioni su tutte le sofisticazioni alimentari sono continuamente messe in discussioni da altre informazioni contrastanti, tutto questo per creare la giusta confusione in modo da portare le persone a non prendere nessuna decisione sulla propria alimentazione e continuare così ad acquistare tutto ciò che le industrie alimentari propongono!

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