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mercoledì 18 aprile 2012




Il Ministero della Sanità ci fornisce le liste degli additivi consentiti e "sicuri", e noi dovremmo perciò essere tranquilli:  però da trenta anni queste liste vengono aggiornate, cancellando ogni volta una o più sostanze precedentemente dichiarate sicure.  Quindi, chi può escludere che in futuro le nuove scoperte riveleranno rischi oggi ancora ignoti?
«Negli ultimi 15 anni sono stati sintetizzati più di 4 milioni di nuove sostanze chimiche e ogni anno vengono immessi sul mercato 500-1000 nuovi composti il cui grado di tossicità è spesso valutato in modo assai approssimativo.» da "Ambiente (ecologia)" Encarta 98
...Intanto sappiamo che molti additivi non sono in sè direttamente dannosi, ma lo diventano interagendo con altre fra le centinaia di migliaia di sostanze presenti nell'organismo, moltissime delle quali sono ancora poco o nulla conosciute...
Spesso si sente dire:  "...l'Italia ha leggi severissime, siamo ben protetti..." Siamo sicuri di questo?  Molti esperti ritengono che i pericoli alimentari siino molto sottostimati dagli stessi scienziati.  Di conseguenza le leggi fatte con i dati da loro forniti, sono insufficienti.  Se a questo aggiungiamo l'onnipresente corruzione dei vari livelli della politica, ci accorgiamo che non siamo affatto ben protetti...
È sempre bene non fidarsi troppo di quello che "è permesso per legge", per questi motivi:

  • i legislatori si basano sui rapporti elaborati da commissioni scientifiche, e la scienza non sa "tutto"
  • gli interessi in gioco sono enormi, e le eventuali "mazzette" lo sono anch'esse, in proporzione
  • sia gli scienziati che i politici sono uomini come altri, quindi fallibili e corruttibili
  • quando una sostanza chimica è riconosciuta come sospetta, per evitare danni economici alle povere imprese si preferisce quasi sempre adottare un "periodo di transizione" per smaltirne le scorte.  E la transizione la "assorbiamo" noi...


Nel 1998, in Italia sono stati venduti 109.600.000 kg di pesticidi chimici (23.100.000 di diserbanti, 29.000.000 di insetticidi, 47.600.000 di anticrittogamici, 9.900.000 di altri prodotti).  La maggior parte è stata irrorata sui campi dell'Italia settentrionale (54.1%)
(fonte Greenpeace)
L'agricoltura intensiva è la maggiore responsabile dell'avvelenamento collettivo:  si usano quantità terrificanti di pesticidi, anticrittogamici, concimi sintetici, diserbanti, e altro.  Perchè accettiamo tutto questo?  Molti di noi ne farebbero volentieri a meno...  ma la grande industria ce lo impone.  Se tutti noi boicottassimo le grandi industrie rifiutando i loro prodotti innaturali, prima o poi dovrebbero per forza cambiarli...
In Italia sono attualmente in commercio 35 tipi di pesticidi che secondo la severissima EPA (l'agenzia americana per la protezione dell'ambiente) sono considerati cancerogeni, eppure da noi sono venduti e usati tranquillamente.  Inoltre, 36 "principi attivi" presenti nei pesticidi "consentiti" da giardino, sono pericolosi per gli animali e per l'uomo, compresi pesci, uccelli, insetti, batteri del suolo, ecc.
Il grosso pericolo è l'accumulo: i molti veleni sono dilavati dall'acqua e finiscono nelle falde acquifere, come accadde con l'atrazina.  I veleni dall'acqua ritornano nelle piante, poi negli erbivori, e via via all'insù, negli animali superiori, ai vertici della catena alimentare:  qui si concentrano sempre più schifezze... e  noi alla fine ce li mangiamo, tutti contenti...
Proprio per coloro che vorremmo maggiormente protetti, ossia i bambini, il rischio è più alto, a causa dei residui di fitofarmaci e nitrati che rimangono negli alimenti.  Poichè i bambini assumono una quantità maggiore di calorie per peso corporeo, il rischio di accumulo di contaminanti tossici è più grande:  all’età di sei anni i bambini possono aver superato di 10 volte il limite ritenuto accettabile per il rischio di cancro.




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